TORINO NUOVA ECONOMIA (TNE)

Intervista realizzata luglio 2019 con Ing. Francesco Terranova (Responsabile Tecnico TNE) presso Cittadella del Design e della Mobilità – Politecnico –  Corso Settembrini 178

Torino Nuova Economia è una società di  intervento a capitale prevalente pubblico,  costituita nel 2005 da Regione Piemonte,  Provincia di Torino, Città di Torino e  Fiat SpA e finalizzata al mantenimento  nell’area di Mirafiori di un polo di  attività produttive. Le ex aree industriali  dismesse si trasformano così in occasioni  di riqualificazione urbana mediante la  reindustrializzazione e l’insediamento  delle attività di servizio. Fiore all’occhiello  del progetto, la Cittadella del Design  che ospita ad oggi 1200 studenti del  Politecnico, ed è destinata a evolversi in  un campus “all’americana”. 

«Torino è ancora, per fortuna,  la città della Fiat (attualmente  Fiat Chrysler Automobiles), e oggi  possiamo dire che è anche la città  di tante altre eccellenze in ambiti  diversi da quello industriale. Non  va dimenticato questo importante  bagaglio di esperienze industriali  con tutto l’indotto gravitante intorno  alla casa automobilistica che hanno  creato una serie di competenze  specifiche e iper specializzate. Se  la città si è saputa riconvertire  dopo che l’era della Fiat è cambiata  profondamente, allora bisogna  necessariamente procedere unendo  

le due cose, ovvero: per permettere  la riqualificazione di un’area  industriale è necessario puntare  anche su attività collaterali-culturali  che creino fermento, inducendo  altre aziende a trasferirsi qui».

In  quartiere vi è un gran numero di soggetti  che si muovono per creare il futuro, ma,  senza l’accompagnamento di altre azioni  che creino strutture e infrastrutture,  non si potrà ricucire quello strappo che  tiene lontano i giovani dal quartiere.  «Gli spazi industriali della fabbrica  erano connotati da chilometri di  muri grigi; con gli interventi attuati  da TNE abbiamo voluto abbattere  questo confine che oggi non ha più  senso». Non c’è più la necessità di  mantenere la segretezza aziendale o la  sicurezza industriale, eppure gli abitanti,  sempre meno giovani, continuano a  soffrire la sensazione di essere distanti e  distanziati dal cuore della città, confinati.