ATELIER MIRAFIORI
Tutti gli esiti e i materiali raccolti in “Mirafiori dopo il Mito” a conclusione della mostra saranno riuniti nella piattaforma digitale mirafioridopoilmito.it, progettata da Damiano Gui, insieme all’archivio, già online, dei materiali di ricerca in cui confluiranno i materiali prodotti nell’ultimo ventennio (letteratura, tesi di laurea, articoli, video e film, studi e progetti) raccolti dal gruppo di ricerca del Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, coordinato da Francesca De Filippi.
Damiano Gui, Interaction designer
«’Mirafiori dopo il Mito’ è un progetto complesso e articolato, a cui hanno contribuito diversi esperti con le competenze e i ruoli più disparati. La sfida più grande per me, quindi, non è stata tanto lo sviluppo vero e proprio della piattaforma digitale – la programmazione, per intenderci – quanto la raccolta dei diversi materiali e, di conseguenza, la progettazione della forma più adatta a mostrarli su uno schermo.
L’opportunità è sicuramente quella di rendere accessibile pubblicamente e a lungo termine una grande mole di dati e di materiali, e fin dall’inizio l’idea è stata quella di non limitare la piattaforma online alla funzione di archivio statico, ma di renderla viva e dinamica in modo che possa continuare a vivere.
Allo stesso tempo, l’enorme quantità di materiali, i più di 200 riferimenti tra ricerche, progetti, libri, articoli e contenuti multimediali derivanti dalla ricerca ‘Atelier Mirafiori’ del Politecnico di Torino, o le migliaia di fotografie scattate dagli studenti delle scuole di Mirafiori grazie all’attività di fotografia partecipativa condotta da Kallipolis, rischierebbero di generare un sovraccarico di informazioni per un utente non esperto che approcci per la prima volta l’argomento. È stato quindi necessario un lavoro importante sull’architettura delle informazioni e sulla ‘user experience’ della piattaforma per selezionare e rendere i contenuti fruibili.
Senza dubbio, da non torinese di origine, nel corso del progetto ho imparato moltissimo sulla storia unica, problematica ma anche affascinante di questo quartiere, e mi auguro che la piattaforma online sia altrettanto interessante e informativa sia per chi è nato e vissuto a Mirafiori, sia per chi non ne sapeva nulla prima d’ora.»